Ansia Sociale
Di che cosa si tratta
L’ansia sociale è caratterizzata dalla paura intensa e pervasiva di essere giudicati negativamente dagli altri in una situazione di interazione sociale (come parlare in pubblico, durante un appuntamento, dover telefonare a persone sconosciute) o di performance (mangiare o parlare di fronte ad altri). L’ansia e la paura sono intense quando si viene esposti al contesto sociale temuto; si ha inoltre timore di agire per paura di fare brutta figura o essere valutato negativamente .
Le più tipiche situazioni sociali temute sono:
- Telefonare in pubblico
- Interagire con altre persone
- Mangiare o bere in pubblico
- Parlare con persone che hanno una posizione di autorità
- Recitare, esibirsi o fare un discorso in pubblico
- Andare a feste, ricevimenti
- Lavorare mentre si è osservati
- Scrivere mentre si è osservati
- Approcciare qualcuno che non si conosce bene, o un estraneo
- Utilizzare i bagni pubblici
- Entrare in una stanza dove c’è gente già seduta
- Prendere la parola in una riunione
- Affrontare un esame
- Esprimere disaccordo con una persona che non si conosce bene o ad un estraneo
- Guardare negli occhi chi non si conosce bene
- Restituire merce in un negozio
- Respingere un venditore insistente (La Mela 2016)
QUALI SONO I PRINCIPALI SINTOMI
I primi 4 criteri del DSM 5 (APA 2013) specificano:
A. Marcata paura o ansia rispetto ad una o più situazioni sociali in cui l’individuo è esposto al possibile giudizio degli altri. Gli esempi includono le interazioni sociali (nel corso di una conversazione, conoscere persone non familiari), paura o ansia di essere osservati (mangiare o bere) e di effettuare una performance di fronte ad altri (per esempio tenere un discorso)
B. L’individuo teme di mostrare i sintomi d’ansia agli altri in quanto sarebbero valutati negativamente (umiliazione, imbarazzo) e porterebbero ad un rifiuto
C. Le situazioni sociali provocano quasi sempre paura o ansia
D. Le situazioni sociali vengono evitate o sopportate con intensa paura o ansia
trattamento
Il trattamento cognitivo suggerisce di adottare inizialmente una fase di psicoeducazione, in cui si spiega cioè la natura dell’ansia sociale, evidenziando cosa la persona prova e pensa, quali sono i comportamenti protettivi che attua quando si trova nello stato problematico e quali sono i meccanismi che rinforzano il disturbo; dopodiché si discuteranno le credenze disfunzionali con l’intento di modificarle (mediante una tecnica chiamata ristrutturazione cognitiva) e l’affrontare gradualmente le situazioni temute mediante un’esposizione in vivo degli stimoli temuti. In tal senso risulta utile la compilazione di un diario prima e dopo l’esercizio di esposizione (La Mela 2016).
Bibliografia
APA – American Psychiatric Association (2013), Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders, Fifth Edition (DSM-5), American Psychiatric Association, Washington DC; ediz. it. DSM-5 Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quinta edizione, a cura di M. Biondi, R. Cortina, Milano 2014.
La Mela C. (2016), I protocolli clinici della terapia cognitivo-comportamentale, a cura di C. La Mela, Maddali e Bruni, Firenze.